Commento e spiegazione di Rivelazione 16:5
In Rivelazione 16:5, si legge: "E udii l'angelo delle acque dire: 'Giusto sei, o Signore, tu che sei e che eri, il Santo, perché hai giudicato queste cose.'" Questo versetto offre una profonda comprensione della giustizia divina e del giudizio di Dio. Analizzando la sua interpretazione, possiamo attingere agli insegnamenti di vari commentatori biblici come Matteo Enrico, Albert Barnes e Adam Clarke.
Significato del versetto
Questo versetto è una proclamazione di giustizia divina. L'angelo, che rappresenta il messaggero di Dio, esprime un riconoscimento della santità di Dio e della sua giustizia nei confronti dei giudizi che vengono inflitti sulla terra. Questo passaggio sottolinea diversi temi chiave:
- Giustizia di Dio: Dio è giusto nei suoi giudizi, i quali sono giustificati di fronte alla sua santità.
- Santità di Dio: L’appellativo "il Santo" sottolinea la separazione e la purezza di Dio, evidenziando che i suoi atti sono sempre in linea con la sua natura santa.
- Risposta divina agli atti umani: Il versetto implica una risposta divina ai peccati e alla ribellione dell'umanità.
Commento di Matteo Enrico
Matteo Enrico, un noto commentatore, evidenzia che il messaggio dell'angelo invita i lettori a riflettere sulla giustizia di Dio. Secondo Enrico, l’appello alla giustizia divina serve a confortare i credenti perseguitati, rassicurandoli che le ingiustizie che subiscono non passano inosservate a Dio.
Commento di Albert Barnes
Albert Barnes, da parte sua, sottolinea che l’espressione "tu che sei e che eri" enfatizza la eternità e l’immutabilità di Dio. Questo serve a ricordare ai lettori che Dio è sempre presente e attivo nel giudizio e nella giustizia. Barnes sottolinea inoltre il concetto che Dio non agisce mai senza giustificate ragioni.
Commento di Adam Clarke
Adam Clarke porta un’ulteriore dimensione all'interpretazione del versetto, notando che il giudizio divino non è arbitrario, ma è condizionato dalla misericordia e dalla pazienza di Dio. Clarke sottolinea che, prima di infliggere i suoi giudizi, Dio concede sempre tempo per la repentance.
Connessioni tra i versetti della Bibbia
Rivelazione 16:5 si collega a diversi altri passaggi della Scrittura, offrendo una comprensione più profonda della giustizia divina e della sua santità. Ecco alcuni versetti correlati:
- Salmo 145:17: "Il Signore è giusto in tutte le sue vie."
- Isaia 30:18: "Perciò il Signore aspetta per avere pietà di voi."
- Romani 2:6: "Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere."
- Apocalisse 19:2: "Perché i suoi giudizi sono veri e giusti."
- Giovanni 5:30: "Io non posso far nulla da me stesso; come ascolto, giudico."
- Salmo 119:137: "Tu sei giusto, o Signore, e le tue leggi sono giuste."
- 2 Pietro 3:9: "Il Signore non ritarda la sua promessa, come alcuni la considerano in ritardo; ma è paziente verso di noi."
- Romani 1:18: "Poiché l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini."
- Ebrei 10:30: "Noi sappiamo chi ha detto: 'A me la vendetta, io darò compenso'."
- Apocalisse 15:3-4: "E cantano il cantic degli eletti di Dio, dicendo: 'Grandi e meravigliose sono le tue opere, Signore Dio onnipotente'."
Conclusione
Rivelazione 16:5 offre una potente riflessione sulla giustizia e sulla santità di Dio, invitandoci a considerare la sua correttezza nei giudizi. Come visto tramite i vari commentatori, questo versetto non solo ammonisce ma anche conforta i credenti, rivelando un Dio che è giusto e che non abbandona il suo popolo. In questo modo, possiamo utilizzare strumenti e risorse per la correlazione delle Scritture per approfondire la nostra comprensione della Bibbia e connettere i suoi insegnamenti in modo più completo.