Giovanni 10:33 Significato del Versetto della Bibbia

I Giudei gli risposero: Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio.

Versetto Precedente
« Giovanni 10:32
Versetto Successivo
Giovanni 10:34 »

Giovanni 10:33 Riferimenti Incrociati

Questa sezione offre un riferimento incrociato dettagliato progettato per arricchire la tua comprensione delle Scritture. Qui sotto, troverai versetti accuratamente selezionati che risuonano con i temi e gli insegnamenti relativi a questo versetto della Bibbia. Clicca su qualsiasi immagine per esplorare analisi dettagliate di versetti della Bibbia correlati e scoprire approfondimenti teologici più profondi.

Giovanni 5:18 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Giovanni 5:18 (RIV) »
Perciò dunque i Giudei più che mai cercavan d’ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

Levitico 24:16 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Levitico 24:16 (RIV) »
E chi bestemmia il nome dell’Eterno dovrà esser messo a morte; tutta la raunanza lo dovrà lapidare. Sia straniero o nativo del paese, quando bestemmi il nome dell’Eterno, sarà messo a morte.

Giovanni 10:30 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Giovanni 10:30 (RIV) »
Io ed il Padre siamo uno.

1 Re 21:10 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
1 Re 21:10 (RIV) »
e mettetegli a fronte due scellerati, i quali depongano contro di lui, dicendo: Tu hai maledetto Iddio ed il re; poi menatelo fuor di città, lapidatelo, e così muoia”.

Salmi 82:6 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Salmi 82:6 (RIV) »
Io ho detto: Voi siete dii, siete tutti figliuoli dell’Altissimo.

Romani 13:1 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Romani 13:1 (RIV) »
Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori; perché non v’è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono ordinate da Dio:

Filippesi 2:6 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Filippesi 2:6 (RIV) »
il quale, essendo in forma di Dio non riputò rapina l’essere uguale a Dio,

Levitico 24:14 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Levitico 24:14 (RIV) »
“Mena quel bestemmiatore fuori del campo; e tutti quelli che l’hanno udito posino le mani sul suo capo, e tutta la raunanza lo lapidi.

Giovanni 10:33 Commento del Versetto della Bibbia

Significato e Interpretazione di Giovanni 10:33

Giovanni 10:33 è un versetto del Nuovo Testamento che presenta un importante momento di conflitto tra Gesù e le autorità religiose del suo tempo. In questo versetto, gli ebrei rispondono a Gesù dicendo: "Per una buona opera non ti lapidiamo, ma per bestemmia e perché, essendo uomo, fai di te stesso Dio." Questa affermazione ci offre spunti significativi per un'analisi approfondita e per comprendere meglio il contesto e i temi presenti in questo passaggio.

Commento e Analisi

Da vari commentatori pubblici, possiamo trarre diverse idee e spiegazioni relativi a questo versetto.

  • Matthew Henry:

    Henry sottolinea che le affermazioni di Gesù riguardo alla sua divinità e il suo rapporto con il Padre sono state la causa principale delle accuse contro di lui. Gli oppositori di Gesù erano pronti a condannarlo non per le sue opere, ma per le sue parole. Ciò dimostra l'importanza di esaminare con attenzione le risposte che riceviamo quando proclamamosi la verità.

  • Albert Barnes:

    Barnes evidenzia la reazione ostile degli ebrei, che nonostante avessero visto (e ascoltato) le opere di Gesù, non le accolsero. Questo passaggio mette in luce la permanenza della incredulità e la resistenza umana di fronte alla verità divina.

  • Adam Clarke:

    Clarke commenta che il termine "bestemmia" era usato dagli ebrei in un modo molto serio e che per loro affermare che un uomo potesse essere Dio era un’eresia inaccettabile. La discussione si concentra quindi sulla divinità di Cristo e sulla sua umanità contemporaneamente.

Tematiche e Concetti Importanti

Il versetto di Giovanni 10:33 tocca varie tematiche bibliche importanti:

  • Divinità di Gesù: La confessione del divino da parte di un uomo.
  • Opposizione della Fede: L'incredulità che si manifesta anche di fronte a prove evidenti.
  • Legalismo Religioso: Le autorità religiose che non riescono a riconoscere la verità per le loro rigidità e pregiudizi.

Collegamenti e Riferimenti Biblici

Il versetto di Giovanni 10:33 può essere meglio compreso in relazione ad altri passaggi biblici. Ecco alcuni riferimenti incrociati:

  • Giovanni 5:18: Persone in collera per aver dichiarato Dio come Padre.
  • Giovanni 8:58: "Prima che Abramo fosse, io sono."
  • Salmi 82:6: "Voi siete dei; e tutti voi siete figli dell'Altissimo."
  • Esodo 22:28: Due norme sulla bestemmia e sulla sacralità del nome di Dio.
  • Filippesi 2:6-7: Riflessioni sulla natura di Cristo e sulla sua incarnazione.
  • Colossesi 2:9: "In lui abita corporalmente tutta la pienezza della divinità."
  • Giovanni 1:14: "E il Verbo si fece carne e abitò tra noi."

Conclusione

Giovanni 10:33 ci invita a riflettere sul coraggio di proclamare la verità anche di fronte all'opposizione. La divinità di Cristo, l’opposizione riscontrata e la risposta delle autorità religiose ci sfidano a considerare quanto sia facile per noi cadere nella incredulità, ignorando la realtà delle opere divine che ci circondano.

Attraverso lo studio di questo e altri versetti, possiamo approfondire le nostre conoscenze sugli insegnamenti biblici e comprendere le connessioni tra i versetti per una comprensione biblica più profonda. L'uso di strumenti per il cross-referencing biblico consente di scoprire legami tra le Scritture, arricchendo la nostra esperienza di studio della Bibbia.

*** Il commento sui versetti della Bibbia è composto da fonti di dominio pubblico. Il contenuto è stato generato e tradotto utilizzando la tecnologia AI. Si prega di informarci se sono necessarie correzioni o aggiornamenti. Il tuo feedback ci aiuta a migliorare e a garantire l'accuratezza delle nostre informazioni.

RIV Libri della Bibbia