Commentari su Atti 18:6

Atti 18:6 - "Ma poiché essi gli si opponevano e lo maledicevano, egli scosse le sue vesti e disse: 'Il vostro sangue sia sopra il vostro capo; io sono puro; da ora in poi andrò dai gentili'."

Significato del versetto

Questo versetto è fondamentale per comprendere la reazione di Paolo a un rifiuto persistente da parte del suo popolo, i Giudei, durante il suo ministero a Corinto. Il suo gesto di scuotere le vesti è simbolico e denota un abbandono. Significa che si dissocia dai rifiuti e dalle maledizioni ricevuti.

Analisi dei commentari

• Matthew Henry

  Matthew Henry sottolinea come la risposta di Paolo sia una dichiarazione di innocenza. Egli si considera "puro" in quanto ha predicato diligentemente il Vangelo. La sua decisione di rivolgersi ai gentili rappresenta una transizione significativa nel suo ministero.

• Albert Barnes

  Albert Barnes evidenzia la severità della reazione di Paolo. L'atto di scuotere le vesti è una tradizionale espressione di distacco in contesti biblici. Questo gesto indica che Paolo non porterà il peso della colpevolezza di coloro che rifiutano il messaggio di salvezza.

• Adam Clarke

  Adam Clarke fornisce un'interpretazione approfondita del contesto. Egli sottolinea come il passaggio ai gentili non fosse solo una reazione emotiva, ma una parte del piano divino di portare il Vangelo a tutte le nazioni, come profetizzato.

Collegamenti e riferimenti

Atti 18:6 presenta significativi collegamenti sia all'interno del Nuovo Testamento che all'Antico Testamento. Ecco alcuni versetti correlati:

• Matteo 10:14 - "E se qualcuno non vi accoglie, né ascolta le vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scottatevi la polvere dei vostri piedi".
• Atti 13:46 - "Allora Paolo e Barnaba, con franchezza, dissero: 'Era necessario che la parola di Dio fosse proclamata prima a voi; ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo ai gentili'."
• Romani 1:16 - "Infatti non m'imbarazza il Vangelo, perché esso è potenza di Dio per salvezza a chiunque crede, prima del Giudeo e poi del Greco".
• Matteo 23:37 - "Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono stati inviati; quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali, e non avete voluto!".
• Giovanni 12:48 - "Chi rifiuta di accogliere le mie parole ha già un giudice: la parola che ho annunziato, quella lo giudicherà nell’ultimo giorno".
• Atti 28:28 - "Sappiate dunque che questa salvezza di Dio è stata inviata ai gentili, e loro ascolteranno".
• Isaia 49:6 - "È troppo poco che tu sia mio servitore per ristabilire le tribù di Giacobbe e riportare i preservati d'Israele; io ti costituirò luce delle nazioni, perché la mia salvezza giunga fino all’estremità della terra".

Implicazioni teologiche

Il versetto e il suo contesto mettono in evidenza il tema della porta aperta salvezza per i gentili, una chiara indicazione dell'universalità del messaggio cristiano. Paolo si allontana da un contesto di rifiuto per andare verso un pubblico che potrebbe ricevere gioiosamente il Vangelo, evidenziando il cuore di Dio per tutte le nazioni.

Conclusione

In sintesi, Atti 18:6 invita i lettori a riflettere sull'importanza di portare il messaggio di salvezza ovunque, anche quando gli altri rifiutano. La purezza di Paolo nel suo ministero è un modello per tutti coloro che cercano di servire Dio con fedeltà. Attraverso questo versetto e i suoi commentari, diventa chiaro come ci sia un legame profondo non solo tra Paolo e i gentili, ma tra tutte le scritture che testimoniano della grazia di Dio.