Significato di Isaia 56:7
Isaia 56:7 recita: "Porterò alla mia santa montagna e li rallegrerò nella mia casa di preghiera; le loro offerte bruciate e i loro sacri sacrifici saranno accetti sul mio altare; poiché la mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutti i popoli."
Interpretazioni e Spiegazioni
Questo versetto descrive la visione profetica di Dio riguardo alla sua casa, il tempio, e la sua inclusività verso tutte le nazioni. Attraverso una combinazione di commentari di Mattia Enrico, Albert Barnes e Adam Clarke, possiamo approfondire il significato di questo versetto e la sua importanza nel contesto biblico.
1. Inclusività della Casa di Dio
Secondo Mattia Enrico, Dio si rivolge non solo al popolo di Israele, ma anche ai Gentili. La "casa di preghiera" è descritta come un luogo aperto a tutti. Questo rappresenta un principio fondamentale dell'evangelo, che annuncia che la salvezza è per tutti i popoli, non solo per un gruppo ristretto.
2. La Santa Montagna
La "santa montagna" rappresenta una dimora divina, simbolo di presenza e santità. Adam Clarke sottolinea che il richiamo alla montagna è un riferimento alla centralità di Gerusalemme nel piano di salvezza di Dio, dove le offerte sarebbero accettate.
3. Gioia nella Preghiera
La gioia è un tema centrale in questo versetto. La "rallegrerò nella mia casa di preghiera" implica che la comunione con Dio porta gioia e soddisfazione. Albert Barnes osserva che la preghiera è un modo di avvicinarsi a Dio e ricevere conforto spirituale.
4. Accettabilità delle Offerte
Le "offerte bruciate e i loro sacri sacrifici" sono simboliche di dedizione e sottomissione. La loro accettazione da parte di Dio attesta alla sua grazia e alla sua disposizione ad accogliere coloro che si avvicinano con cuore sincero.
Riflessioni Tematiche
Questo versetto si colloca in un contesto più ampio di inclusività e comunità nel regno di Dio. Essa evidenzia la transizione da un'adorazione esclusivamente giudaica a una universalità nell'adorazione, anticipando il messaggio cristiano della salvezza per tutti.
Riferimenti Incrociati della Bibbia
- Salmo 67:2: "Affinché i popoli ti conoscano..." - evidenziando la missione universale di Dio.
- Matteo 21:13: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera..." - il riferimento di Gesù a questo stesso tema.
- Atti 10:34-35: "Dio non fa favoritismi..." - conferma della missione di apertura del Vangelo.
- Marco 11:17: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera..." - ulteriore attestazione all'inclusività del culto.
- Giovanni 10:16: "Ho altre pecore..." - una chiara indicazione che tutti i popoli sono parte del piano divino.
- Romani 10:12: "Non c'è distinzione tra giudeo e greco..." - chiarisce che la salvezza è per tutti.
- Galati 3:28: "Non c'è né giudeo né greco..." - riafferma l'uguaglianza davanti a Dio.
Conclusione
In conclusione, Isaia 56:7 non è solo un versetto storico, ma una profezia che trova compimento nel Nuovo Testamento. Rappresenta un collegamento tematico tra l'Antico e il Nuovo Testamento, e illustra la natura inclusiva della grazia di Dio. La chiave per comprendere il messaggio divino di questo versetto sta nella realizzazione che la casa di Dio è aperta a tutti i popoli, e che la preghiera è un mezzo mediante il quale tutti possono avvicinarsi a Lui.