Giobbe 16:20 Significato del Versetto della Bibbia

Gli amici mi deridono, ma a Dio si volgon piangenti gli occhi miei;

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Giobbe 16:20 Riferimenti Incrociati

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Salmi 142:2 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Salmi 142:2 (RIV) »
Effondo il mio lamento dinanzi a lui, espongo dinanzi a lui la mia tribolazione.

Ebrei 5:7 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Ebrei 5:7 (RIV) »
Il quale, ne’ giorni della sua carne, avendo con gran grida e con lagrime offerto preghiere e supplicazioni a Colui che lo potea salvar dalla morte, ed avendo ottenuto d’esser liberato dal timore,

Giobbe 16:4 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Giobbe 16:4 (RIV) »
Anch’io potrei parlare come voi, se voi foste al posto mio; potrei mettere assieme delle parole contro a voi e su di voi scrollare il capo;

Giobbe 12:4 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Giobbe 12:4 (RIV) »
Io dunque dovrei essere il ludibrio degli amici! Io che invocavo Iddio, ed ei mi rispondeva; il ludibrio io, l’uomo giusto, integro!

Giobbe 17:2 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Giobbe 17:2 (RIV) »
Sono attorniato di schernitori e non posso chiuder occhio per via delle lor parole amare.

Salmi 109:4 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Salmi 109:4 (RIV) »
Invece dell’amore che porto loro, mi sono avversari, ed io non faccio che pregare.

Osea 12:4 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Osea 12:4 (RIV) »
(H12-5) lottò con l’angelo, e restò vincitore; egli pianse e lo supplicò. A Bethel lo trovò, e quivi egli parlò con noi.

Luca 6:11 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Luca 6:11 (RIV) »
Ed essi furon ripieni di furore e discorreano fra loro di quel che potrebbero fare a Gesù.

Giobbe 16:20 Commento del Versetto della Bibbia

Significato del Versetto Biblico: Giobbe 16:20

Giobbe 16:20 è un versetto che esprime l'intensa angoscia e il bisogno di giustizia di Giobbe, che si rivolge a Dio in cerca di una risposta alle sue sofferenze. Qui di seguito sono raccolte le spiegazioni e interpretazioni derivate da commentari pubblici, come quelli di Matthew Henry, Albert Barnes e Adam Clarke.

Contesto del Versetto

In questo capitolo, Giobbe sta affrontando la dura realtà della sua situazione; si sente tradito dai suoi amici, che non riescono a capire il suo dolore e la sua giustizia. Descrive Dio come un testimone del suo afflitto stato, evidenziando la sincerità della sua sofferenza e la sua ricerca di verità.

Interpretazione di Giobbe 16:20

Secondo i commenti di Matthew Henry, Giobbe esprime un desiderio profondo di un mediatore tra lui e Dio. La sua anima è tormentata e desidera che qualcuno possa intercedere per lui, per portare la sua causa di fronte a Dio. Questa riflessione introduce il concetto di intercessione, che è fondamentale nel pensiero biblico.

Albert Barnes sottolinea come Giobbe riconosca Dio come il suo maggiore avversario e desideri risposte. Egli si sente impotente davanti alla potenza divina e, alla ricerca di giustizia, lamenta che i suoi amici non lo comprendano. Questo riflette un tema ricorrente nel libro di Giobbe: l’ingiustizia percepita nell’afflizione dei giusti.

Adam Clarke, d'altra parte, espande sull'idea dell'accusa che Giobbe si aspetta. Egli vede Dio come un accusatore che rivela la sua colpa, mentre Giobbe si sente innocente. La tensione emotiva di Giobbe è palpabile; egli gioca costantemente tra la disperazione e la speranza di trovare giustizia.

Riflessioni e Tematiche

  • Intercessione: Giobbe desidera un mediatore, un tema presente anche nel Nuovo Testamento con Gesù Cristo come nostro avvocato.
  • Giustizia divina: La ricerca di Giobbe di risposte riflette il desiderio umano di comprendere perché i giusti soffrano e i malvagi prosperino.
  • Comprensione e Compassione: I suoi amici non comprendono il suo dolore, evidenziando la necessità di empatia per coloro che soffrono.
  • Speranza e Disperazione: Giobbe si muove tra la speranza di essere ascoltato da Dio e la disperazione delle sue condizioni attuali.

Versetti Cross-Referenti

  • Giobbe 9:33: Il desiderio di Giobbe di avere un mediatore.
  • Giobbe 13:23-24: La richiesta di Giobbe di una giustificazione.
  • Salmo 142:2: La lamentela e la supplica a Dio.
  • Isaia 53:5: Il concetto di essere feriti per le nostre trasgressioni, collegandosi all’idea dell’innocente che soffre.
  • Romani 8:34: Cristo come intercessore per i credenti.
  • Ebrei 7:25: L’intercessione continua di Gesù per i suoi seguaci.
  • Salmo 22:1: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, un parallelo con la disperazione di Giobbe.

Conclusione

Il versetto Giobbe 16:20 è una profonda espressione dei temi di sofferenza, giustizia e intercessione. La sua ricerca di comprensione e giustizia rimane attuale e continua a parlare a chi si trova in momenti di profonda angustia. Associando questo versetto con altri nella Scrittura, possiamo ampliare la nostra comprensione della sofferenza umana e della divinità, riconoscendo che Dio è sempre presente anche nei momenti di tribolazione.

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