Giobbe 30:19 Significato del Versetto della Bibbia

Iddio m’ha gettato nel fango, e rassomiglio alla polvere e alla cenere.

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Giobbe 30:19 Riferimenti Incrociati

Questa sezione offre un riferimento incrociato dettagliato progettato per arricchire la tua comprensione delle Scritture. Qui sotto, troverai versetti accuratamente selezionati che risuonano con i temi e gli insegnamenti relativi a questo versetto della Bibbia. Clicca su qualsiasi immagine per esplorare analisi dettagliate di versetti della Bibbia correlati e scoprire approfondimenti teologici più profondi.

Genesi 18:27 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Genesi 18:27 (RIV) »
E Abrahamo riprese e disse: “Ecco, prendo l’ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere;

Giobbe 9:31 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Giobbe 9:31 (RIV) »
tu mi tufferesti nel fango d’una fossa, le mie vesti stesse m’avrebbero in orrore.

Giobbe 42:6 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Giobbe 42:6 (RIV) »
Perciò mi ritratto, mi pento sulla polvere e sulla cenere”.

Salmi 69:1 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Salmi 69:1 (RIV) »
Al Capo de’ musici. Sopra “i gigli”. Di Davide. Salvami, o Dio, poiché le acque mi son giunte fino all’anima.

Salmi 69:14 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Salmi 69:14 (RIV) »
Tirami fuor del pantano, e ch’io non affondi! Fa’ ch’io sia liberato da quelli che m’odiano, e dalle acque profonde.

Geremia 38:6 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Geremia 38:6 (RIV) »
Allora essi presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malkia, figliuolo del re, ch’era nel cortile della prigione; vi calarono Geremia con delle funi. Nella cisterna non c’era acqua ma solo fango e Geremia affondò nel fango.

Giobbe 2:8 RIV Immagine del Versetto della Bibbia
Giobbe 2:8 (RIV) »
E sua moglie gli disse: “Ancora stai saldo nella tua integrità?

Giobbe 30:19 Commento del Versetto della Bibbia

Interpretazione di Giobbe 30:19

Il versetto Giobbe 30:19 recita:

"Mi hai gettato nel fango, e sono diventato come la polvere e il fango."

Questo versetto esprime un profondo senso di desolazione e abbandono da parte di Giobbe. Attraverso il suo lamento, emerge la tristezza e il dolore che caratterizzano la sua vita in quel momento. La descrizione del 'fango' e della 'polvere' simboleggia la condizione miserevole in cui si trova, sottolineando una perdita di dignità e un senso di impotenza.

Riflessioni dai Commentari Pubblici

Diverse fonti e commentari offrono preziose interpretazioni su questo versetto. Ecco alcune delle loro osservazioni:

  • Commentario di Matthew Henry:

    Matthew Henry sottolinea come Giobbe senta di essere stato ridotto a uno stato di totale degradazione. L'uso del 'fango' rappresenta non solo la miseria fisica ma anche quella spirituale, evidenziando il contrasto tra la grandezza dell'uomo e la sua caduta.

  • Commentario di Albert Barnes:

    Barnes enfatizza l'idea che Giobbe percepisca Dio come estraneo e distante, e l'immagine di essere 'gettatò nel fango' simboleggia una grande sofferenza e smarrimento. La polvere è un simbolo di morte e disperazione, ricreando l'idea di un uomo abbandonato dal favore divino.

  • Commentario di Adam Clarke:

    Clarke fornisce un'analisi dettagliata del contesto storico e culturale. Sottolinea che Giobbe, una volta rispettato e onorato, ora si trova a vivere una vita condannata e misera. Il versetto riflette una transizione radicale nella sua vita che porta a una profonda introspezione sulla natura della sofferenza e della fede.

Significato Teologico

Il versetto parla non solo personale dolore di Giobbe ma anche della domanda più ampia sul perché i giusti soffrano. I vari commentari concordano sul fatto che Giobbe rappresenti un archetipo delle esperienze umane nel confronto tra giustizia divina e ingiustizia percepita.

Collegamenti Tematici con Altri Versetti

Giobbe 30:19 può essere collegato a diverse scritture che esplorano la sofferenza e la ricerca del senso in condizioni avverse. Ecco alcuni versetti correlati:

  • Salmo 22:15: "Come acqua si è effuso il mio cuore, e tutte le mie ossa si sono disarticolate; il mio cuore è come c'era la cera, si è sciolto in mezzo alle mie viscere."
  • Isaia 53:3: "Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolori e esperto di sofferenza."
  • Romani 8:18: "Considero infatti che le sofferenze del presente non sono paragonabili alla gloria che sarà rivelata in noi."
  • Lamentazioni 3:19-20: "Ricordo la mia afflizione, e la mia miseria, l'amaro e il veneno."
  • 2 Corinzi 12:9: "Ma egli mi ha detto: 'La mia grazia ti basta, poiché la mia potenza si manifesta perfettamente nella debolezza'."
  • Psalmo 69:1-2: "Salvami, o Dio, perché le acque sono penetrate fino al mio collo. Sono affondato in un fango profondo, e non ho alcun appiglio."
  • Giobbe 7:17-18: "Che cosa è l'uomo, perché tu ne faccia tanto conto, e perché tu lo esamini ogni mattina e lo metta alla prova ogni momento?"

Utilizzo dei Commentari e Riflessioni Finali

La lettura di Giobbe 30:19 offre un’opportunità per una profonda riflessione personale e teologica. Gli studiosi e i lettori possono utilizzare commentari e collegamenti con altri versetti per sfruttare al meglio il potere dei versetti biblici e per ottenere una comprensione più profonda della sofferenza e delle esperienze umane nel contesto della fede.

Riflessioni e strumenti per il cross-referencing biblico possono risultare utili per arricchire la propria esperienza di studio e meditazione. È importante anche notare le intersezioni tematiche tra versetti che parlano della sofferenza e della redenzione, evidenziando il dialogo inter-biblico che esiste in queste scritture.

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