Old Testament
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Atti 25:10 Significato del Versetto della Bibbia
Ma Paolo rispose: Io sto qui dinanzi al tribunale di Cesare, ove debbo esser giudicato; io non ho fatto torto alcuno ai Giudei, come anche tu sai molto bene.
Atti 25:10 Riferimenti Incrociati
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Atti 25:6 (RIV) »
Rimasto presso di loro non più di otto o dieci giorni, discese in Cesarea; e il giorno seguente, postosi a sedere in tribunale, comandò che Paolo gli fosse menato dinanzi.

Atti 28:18 (RIV) »
I quali, avendomi esaminato, volevano rilasciarmi perché non era in me colpa degna di morte.

Atti 16:37 (RIV) »
Ma Paolo disse loro: Dopo averci pubblicamente battuti senza essere stati condannati, noi che siam cittadini romani, ci hanno cacciato in prigione; e ora ci mandan via celatamente? No davvero! Anzi, vengano essi stessi a menarci fuori.

Atti 26:31 (RIV) »
e ritiratisi in disparte, parlavano gli uni agli altri, dicendo: Quest’uomo non fa nulla che meriti morte o prigione.

Atti 25:25 (RIV) »
Io però non ho trovato che avesse fatto cosa alcuna degna di morte, ed essendosi egli stesso appellato all’imperatore, ho deliberato di mandarglielo.

Atti 22:25 (RIV) »
E come l’ebbero disteso e legato con le cinghie, Paolo disse al centurione ch’era presente: V’è egli lecito flagellare un uomo che è cittadino romano, e non è stato condannato?

Atti 25:17 (RIV) »
Essendo eglino dunque venuti qua, io, senza indugio, il giorno seguente, sedetti in tribunale, e comandai che quell’uomo mi fosse menato dinanzi.

Atti 23:29 (RIV) »
E ho trovato che era accusato intorno a questioni della loro legge, ma che non era incolpato di nulla che fosse degno di morte o di prigione.

Matteo 27:23 (RIV) »
Ma pure, riprese egli, che male ha fatto? Ma quelli viepiù gridavano: Sia crocifisso!

2 Corinzi 4:2 (RIV) »
ma abbiam rinunziato alle cose nascoste e vergognose, non procedendo con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità raccomandando noi stessi alla coscienza di ogni uomo nel cospetto di Dio.
Atti 25:10 Commento del Versetto della Bibbia
Commentario su Atti 25:10
Atti 25:10 è un versetto che offre una profonda comprensione del contesto legale e spirituale in cui si trovava l'apostolo Paolo. Il suo significato si può apprezzare attraverso un'analisi delle varie interpretazioni bibliche e dei commenti degli studiosi. Esploreremo qui i significati biblici, le connessioni con altri versetti, e come questi si inseriscono nel messaggio generale della scrittura.
Significato e Interpretazione del Versetto
Nel versetto Atti 25:10, Paolo afferma: “Ma Paolo disse: Io sto davanti al tribunale di Cesare, dove mi compete di essere giudicato. Non ho fatto nulla di male ai Giudei, come tu stesso sai bene.” Questo versetto esprime chiaramente la posizione di Paolo e la sua integrità nel contesto della sua difesa legale.
Analisi di Matthew Henry
Matthew Henry sottolinea l'importanza della giustizia e della verità nella testimonianza di Paolo. Egli afferma che Paolo non si scusa per le sue azioni, ma piuttosto ribadisce la sua innocenza, suggerendo che il suo impegno per la verità è fondamentale.
Riflessioni di Albert Barnes
Albert Barnes arricchisce il contesto legale dell'affermazione di Paolo, affrontando le implicazioni politiche e religiose del suo processo. Egli nota che Paolo si sottomette alla giustizia umana, ma con la consapevolezza di un giudizio superiore, rafforzando la sua posizione di fede.
Commento di Adam Clarke
Adam Clarke evidenzia la determinazione di Paolo nel mantenere la sua testimonianza, anche in un contesto avverso. Clarke sottolinea che questa fermezza riflette un modello di resilienza per i credenti, specialmente in situazioni difficili.
Connessioni Tematiche e Versetti Correlati
Atti 25:10 si collega ad altri versetti che parlano di giustizia, libertà e testimonianza. Ecco alcuni versetti correlati:
- Giovanni 18:37: “Per questo sono nato e per questo sono venuto nel mondo, per rendere testimonianza alla verità.”
- Romani 14:10: “Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? O perché disprezzi il tuo fratello?”
- 2 Timoteo 4:7: “Ho combattutto il buon combattimento, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede.”
- Filippesi 1:20: “Secondo la mia ardente attesa e la mia speranza, che io non sarò confuso in nessuna cosa.”
- 1 Pietro 3:14: “Ma anche se doveste patire per la giustizia, beati voi!”
- Ebrei 10:34: “Poiché voi siete stati i compagni di quelli che sono stati trattati male.”
- Salmo 37:5: “Affida al Signore la tua via e fai fiducia in lui; egli agirà.”
Commento e Approfondimenti
Il contesto in cui Paolo si trova evidenzia i conflitti tra la legge di Dio e le leggi degli uomini. Questo porta a una comprensione più profonda dei concetti di giustizia e verità all'interno del Nuovo Testamento. L'affermazione di Paolo ci invita a riflettere su come affrontiamo le ingiustizie e come manterrebbe la nostra integrità quando siamo messi alla prova.
Strumenti per la Comprensione delle Scritture
Utilizzare strumenti di studio biblico come concordanze ed elenchi di riferimenti incrociati può facilitare la comprensione di versetti come Atti 25:10. Questi strumenti aiutano a scoprire temi ricorrenti e a collegare le Scritture in modo più efficace.
Conclusione: La Testimonianza di Paolo
Atti 25:10 è un invito non solo a riconoscere la verità ma anche a difenderla con coraggio. Paolo rimane un modello per noi, incitandoci a testimoniare la nostra fede anche di fronte a prove. L'analisi di questo versetto e il suo legame con altri passaggi biblici ci offrono una profonda riflessione sulle nostre convinzioni e sulle nostre azioni.
Esplorare le bible verse meanings e le bible verse interpretations ci aiuta a comprendere meglio non solo Atti 25:10, ma anche il messaggio complessivo della Bibbia. Continuiamo a cercare bible verse cross-references e a approfondire le connections between Bible verses per una comprensione più ricca delle Scritture.
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