Old Testament
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Romani 7:13 Significato del Versetto della Bibbia
Ciò che è buono diventò dunque morte per me? Così non sia; ma è il peccato che m’è divenuto morte, onde si palesasse come peccato, cagionandomi la morte mediante ciò che è buono; affinché, per mezzo del comandamento, il peccato diventasse estremamente peccante.
Romani 7:13 Riferimenti Incrociati
Questa sezione offre un riferimento incrociato dettagliato progettato per arricchire la tua comprensione delle Scritture. Qui sotto, troverai versetti accuratamente selezionati che risuonano con i temi e gli insegnamenti relativi a questo versetto della Bibbia. Clicca su qualsiasi immagine per esplorare analisi dettagliate di versetti della Bibbia correlati e scoprire approfondimenti teologici più profondi.

Giacomo 1:13 (RIV) »
Nessuno, quand’è tentato, dica: Io son tentato da Dio; perché Dio non può esser tentato dal male, né Egli stesso tenta alcuno;

Galati 3:21 (RIV) »
La legge è essa dunque contraria alle promesse di Dio? Così non sia; perché se fosse stata data una legge capace di produrre la vita, allora sì, la giustizia sarebbe venuta dalla legge;

Romani 7:8 (RIV) »
Ma il peccato, còlta l’occasione, per mezzo del comandamento, produsse in me ogni concupiscenza; perché senza la legge il peccato è morto.

Romani 5:20 (RIV) »
Or la legge è intervenuta affinché il fallo abbondasse; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata,

Romani 8:3 (RIV) »
Poiché quel che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva debole, Iddio l’ha fatto; mandando il suo proprio Figliuolo in carne simile a carne di peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne,
Romani 7:13 Commento del Versetto della Bibbia
Significato di Romani 7:13
Romani 7:13 è un passo significativo dell'apostolo Paolo, dove egli esplora la complessità della legge e del peccato. Questo versetto è cruciale per comprendere la relazione tra la legge divina e la natura umana. Esaminiamo il significato di questo versetto attraverso commenti di studiosi, come Matthew Henry, Albert Barnes e Adam Clarke.
Contesto di Romani 7:13
Paolo scrive alla comunità dei Romani per esporre la relazione tra la legge e il peccato. Qui, si pone una domanda fondamentale: "È quindi la legge peccato?" La responsabilità di questa esplorazione riguarda il conflitto intrinseco all'interno dell'essere umano, dove la legge provoca una consapevolezza del peccato.
Interpretazione del Versetto
Matthew Henry, un noto commentatore biblico, sottolinea che la legge non è peccato ma rivela il peccato. Quando si confronta con la legge, il peccatore può vedere la propria ribellione contro Dio.
Secondo Albert Barnes, il versetto mette in evidenza il ruolo della legge come strumento per far emergere la corruzione del cuore umano. La legge, piuttosto che causare il peccato, illumina l'esistenza del peccato nel cuore degli uomini.
Adam Clarke approfondisce il significato di questo versetto, affermando che la legge era necessaria per il riconoscimento del peccato. Essa non crea peccato, ma serve come un modo per Dio di mostrare agli uomini la loro vera condizione spirituale.
Riflessioni Teologiche
- Rivelazione del peccato: La legge mette in luce il peccato dell'umanità, fornendo una chiara definizione di ciò che è considerato peccato.
- Il conflitto interiore: L'umanità è in costante lotta tra il desiderio di obbedire alla legge e la natura peccaminosa.
- La funzione della legge: La legge serve a guidare e correggere, portando alla comprensione della necessità di redenzione.
Collegamenti tra Versetti Biblici
Romani 7:13 può essere messo in relazione con altri versetti e idee nella Bibbia. Ecco alcuni versetti correlati:
- Romani 3:20 - "Perché per mezzo della legge è conoscenza del peccato."
- Galati 3:24 - "La legge è stata il nostro maestro, per condurci a Cristo."
- 1 Giovanni 3:4 - "Il peccato è la trasgressione della legge."
- Romani 8:3 - "Poiché ciò che era impossibile alla legge, in quanto era debole nella carne, Dio l'ha fatto."
- Salmo 19:7 - "La legge dell'Eterno è perfetta, ristora l'anima."
- Romani 5:20 - "Dove abbondò il peccato, sovrabbonderà la grazia."
- Galati 5:17 - "La carne ha desideri contrari allo Spirito."
Conclusione
Romani 7:13 ci invita a riflettere sulla nostra condizione di peccatori e sulla necessità della legge per riconoscere il peccato. Sottolinea anche la questione della caducità umana e il bisogno di un Salvatore. Questo versetto serve come punto di partenza per una profonda comprensione del peccato e della grazia di Dio che ci è offerta attraverso Gesù Cristo. Dare un senso a queste dinamiche non solo arricchisce la nostra esperienza di fede, ma promuove anche una comprensione più profonda delle Scritture, incoraggiando un'interpretazione e uno studio incrociato fruttuoso.
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