Interpretazione e Significato di Luca 18:12
Il versetto Luca 18:12 è un'affermazione che fa parte della famosa parabola del Fariseo e del Pubblicano, in cui viene messa in evidenza la differenza tra l'atteggiamento di un uomo religioso (il Fariseo) e quello di un peccatore umile (il Pubblicano). Qui, il Fariseo esprime fasto e orgoglio per la sua giustizia e i suoi atti religiosi. La sua dichiarazione di digiuno due volte alla settimana e di pagamento delle decime è un esempio di autocelebrazione.
Commenti di Mattheo Henry
Mattheo Henry sottolinea che il Fariseo usa le sue opere giuste come un modo per confrontarsi con gli altri, in particolare con il Pubblicano. Questo non è un genuino atto di culto verso Dio, ma piuttosto un tentativo di giustificare se stesso e guadagnare un posto tra i giusti. Egli riporta il carattere ipocrita, poiché non si vede come un peccatore bisognoso di grazia. Per Henry, il Fariseo rappresenta il pericolo di una religione esteriore e di una giustizia umana che manca di vera umiltà.
Commento di Albert Barnes
Secondo Albert Barnes, il Fariseo crede che le sue opere meritino l'approvazione di Dio, illustrando così una falsa sicurezza spirituale. Barnes mette in evidenza che questo atteggiamento di autosufficienza è in netto contrasto con l'atteggiamento del Pubblicano, che non si arroga meriti ma chiede umilmente misericordia. Barnes avverte che ogni tentativo di avvicinarsi a Dio basato sulle proprie opere porta all'orgoglio e, infine, al rifiuto, mentre la vera giustificazione avviene solo attraverso la fede e l'umiltà.
Commento di Adam Clarke
Adam Clarke offre una prospettiva interessante sull'atteggiamento del Fariseo. Egli nota che il Fariseo non sta solo esaltando le sue opere, ma sta anche denigrando il Pubblicano. Clarke evidenzia che l’orgoglio è una delle caratteristiche più distruttive dell’animo umano: comportarsi in modo così presuntuoso impedisce a una persona di avvicinarsi realmente a Dio. La vera adorazione, secondo Clarke, deve intendersi come un atto di umiltà.
Collegamenti e Riferimenti
- Luca 18:10-14: La parabola del Fariseo e del Pubblicano.
- Isaia 65:5: Riferimenti all'atteggiamento degli auto-giustificati.
- Matteo 6:16-18: La meditazione su come vivere la pietà, lontano da ostentazioni.
- Romani 3:20: Nessuno è giustificato davanti a Dio per le opere della legge.
- Proverbi 16:5: La sovranità di Dio nei confronti degli orgogliosi.
- Giovanni 9:39: Il concetto di vedere e non vedere (umiltà vs. orgoglio).
- Galati 6:3: Se qualcuno pensa di essere qualcosa, non è nulla.
Comprensione Tematica
Questo versetto serve come un avvertimento sui pericoli dell'orgoglio. Risulta evidente che l'atteggiamento di auto-giustificazione allontana le persone da Dio. La differenza tra il Fariseo e il Pubblicano illustra come il riconoscimento dei propri peccati porti al perdono divino, mentre l'auto-sufficienza risulta in condanna. I lettori sono invitati ad analizzare le loro motivazioni e a controllare se tendono a giustificarsi o a cercare umilmente la grazia.
Conclusione
In Luca 18:12, vediamo come le nostre attitudini verso Dio possano influenzare la nostra relazione con Lui. Le riflessioni di Matthew Henry, Albert Barnes e Adam Clarke forniscono una rilettura incisiva, sottolineando l'importanza dell'umiltà nelle pratiche religiose e della ricerca della grazia piuttosto che la semplice osservanza della legge. La chiamata finale di questo versetto è a considerare il nostro cuore piuttosto che le nostre opere.
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