Significato del Versetto della Bibbia: Genesi 37:36
Il versetto Genesi 37:36 recita: "E gli Ismaeleiti vendettero Giuseppe in Egitto a Potifare, eunuchi di Faraone, capo della guardia". Questo versetto segna una svolta significativa nella narrazione di Giuseppe, evidenziando temi di tradimento, schiavitù e la provvidenza divina. Di seguito, esploreremo il significato di questo versetto attraverso i commentari pubblici di Matthew Henry, Albert Barnes e Adam Clarke.
Interpretazione del Versetto
Il versetto ci informa che Giuseppe, il soggetto principale della storia, viene venduto come schiavo dagli Ismaeleiti, una manovra orchestrata dai suoi stessi fratelli. Questo atto di tradimento non solo ha conseguenze immediate per Giuseppe, ma innesca anche una catena di eventi che porterà alla sua elevazione in Egitto e, infine, al salvataggio della sua famiglia durante la carestia.
Commento di Matthew Henry
Matthew Henry sottolinea che la vendita di Giuseppe è un esempio di ingratitudine e cattiveria da parte dei suoi fratelli, che, mosso dall'invidia, non riconoscono la grandezza futura di Giuseppe. Questa azione li condanna ulteriormente e stabilisce una lezione su come il peccato porta alla rovina. Henry evidenzia anche che, nonostante l'apparente sconfitta di Giuseppe, Dio sta orchestrando un piano più grande.
Commento di Albert Barnes
Albert Barnes evidenzia l'importanza della figura di Potifare come un collegamento chiave nel piano di Dio. Potifare è descritto come "capo della guardia", un uomo con autorità importante che avrà un ruolo cruciale nella vita futura di Giuseppe. Barnes fa notare che la vendita di Giuseppe non è solo un atto di tradimento, ma anche un passo necessario verso l'adempimento delle promesse divine.
Commento di Adam Clarke
Adam Clarke fornisce un'analisi dettagliata delle implicazioni spirituali evocate da questo versetto. Sostiene che la vendita di Giuseppe simboleggia la sofferenza del giusto a causa dell'ingiustizia, parallela alla figura di Cristo. Clarke sottolinea anche la grazia che prevale nelle circostanze sfortunate e come Dio possa utilizzare le azioni malvagie per il bene finale.
Tematiche e Connessioni
Il versetto Genesi 37:36 crea diverse connessioni bibliche attraverso temi di ingiustizia, tradimento e la provvidenza divina. Queste tematiche possono essere esplorate attraverso le seguenti connessioni scritturali:
- Giobbe 1:22 - "In tutto questo Giobbe non peccò, né attribuì a Dio nulla di male": la perseveranza nella sofferenza.
- Salmo 105:17-19 - "Mandò un uomo davanti a loro, Giuseppe, venduto come schiavo": conferma che Dio aveva un piano per Giuseppe.
- Matteo 26:15 - La vendita di Gesù per trenta denari: paralleli di tradimento.
- Atti 7:9 - "E i patriarchi gelosi di Giuseppe lo vendettero in Egitto": riflessione sull'invidia e sul tradimento.
- Romani 8:28 - "Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio": conferma della sovranità divina.
- Giovanni 15:12-13 - "Nessuno ha amore più grande di questo, dare la propria vita per i propri amici": l'amore sacrificiale in contrasto con il tradimento.
- 1 Pietro 2:22 - "Egli non commise peccato, né si trovò inganno nella sua bocca": riferimento alla giustizia divina attraverso le ingiustizie subite.
Conclusione
In sintesi, Genesi 37:36 è un versetto ricco di significato, che esplora temi di ingratitudine, tradimento e l'onnipresenza della provvidenza divina. Attraverso i commenti di Matthew Henry, Albert Barnes e Adam Clarke, possiamo comprendere più a fondo le implicazioni di questo versetto e le sue connessioni con altre Scritture. È essenziale per i lettori studiare i versetti attraverso un sistema di riferimento incrociato della Bibbia e utilizzare gli strumenti per la cross-referenziazione biblica per ampliare la loro comprensione.