Old Testament
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2 Re 3:26 Significato del Versetto della Bibbia
Il re di Moab, vedendo che l’attacco era troppo forte per lui, prese seco settecento uomini, per aprirsi, a spada tratta, un varco, fino al re di Edom; ma non poterono.
2 Re 3:26 Riferimenti Incrociati
Questa sezione offre un riferimento incrociato dettagliato progettato per arricchire la tua comprensione delle Scritture. Qui sotto, troverai versetti accuratamente selezionati che risuonano con i temi e gli insegnamenti relativi a questo versetto della Bibbia. Clicca su qualsiasi immagine per esplorare analisi dettagliate di versetti della Bibbia correlati e scoprire approfondimenti teologici più profondi.

2 Re 3:9 (RIV) »
Così il re d’Israele, il re di Giuda e il re di Edom si mossero; e dopo aver girato a mezzodì con una marcia di sette giorni, mancò l’acqua all’esercito e alle bestie che gli andavan dietro.

Amos 2:1 (RIV) »
Così parla l’Eterno: Per tre misfatti di Moab, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché ha bruciato, calcinato le ossa del re d’Edom,
2 Re 3:26 Commento del Versetto della Bibbia
Significato di 2 Re 3:26
Il versetto 2 Re 3:26 narra la storia della re di Moab che si trovò di fronte a una difficile situazione durante una battaglia. Questo versetto evidenzia la disperazione del re di Moab mentre cercava di sfuggire alla sconfitta e ricorreva a un atto estremo. Le interpretazioni di questo versetto, derivate da commentari pubblici, possono fornire una migliore comprensione del contesto storico e spirituale di questo passaggio.
Interpretazione Biblica
Secondo il commentario di Matthew Henry, il re di Moab, colto nella paura e nella disperazione, decide di sacrificare il proprio figlio per ottenere aiuto divino. Questo atto estremo indica non solo la sua fede nel divino, ma anche la sua totale mancanza di alternative. Henry osserva che il gesto è stato visto come un atto di estrema devozione, ma sottolinea anche la sua tragicità, poiché il sacrificio di un innocente non porta alla salvezza.
Il commentario di Albert Barnes evidenzia che il re di Moab era consapevole della gravità della sua situazione e della inevitabilità della sua sconfitta imminente. Barnes evidenzia l'importanza della fede e della ricerca dell'aiuto divino nei momenti di crisi, ma avverte anche che la ricerca di Dio deve avvenire nel giusto modo, senza ricorrere a pratiche che vi offendono.
In aggiunta, il commentario di Adam Clarke offre un'altra prospettiva, discutendo l'idea che il sacrificio del figlio del re di Moab è un riflesso delle credenze pagane in quel tempo, dove tali atti erano comuni nei culti idolatrici. Clarke scolpisce un'immagine chiara del conflitto tra adorazione pura e la corruzione del culto che porta a tragici risultati.
Connessioni tra Versetti Biblici
Per una comprensione più approfondita di 2 Re 3:26, è utile esplorare i seguenti versetti correlati:
- Deuteronomio 12:31: "Non farai così all'Eterno, il tuo Dio, poiché ogni abominazione che l'Eterno odia, la fanno le nazioni che tu stai per cacciare... chiedendo ai loro dèi." Questo versetto evidenzia l'errore di ricorrere a sacrifici umani al posto di adorarne Dio nella giusta maniera.
- 2 Re 23:10: "E abbatté l'idolo di Tofet... per non far passare i suoi figli nel fuoco." Questo versetto si collega al sacrificio che il re di Moab compie, mostrando la ribellione e il rifiuto dell'adorazione di Dio.
- Isaia 57:5: "Siete i figli dell'adulterio e dell'orgia..." Qui si pronuncia la condanna delle pratiche idolatre e la disperazione del sacrificio umano.
- Levitico 18:21: "E non dare alcuno dei tuoi figli per farli passare per il fuoco a Moloch." Un altro chiaro avvertimento contro i sacrifici umani.
- Geremia 32:35: "E hanno costruito i luoghi alti di Baal... per sacrificare i loro figli." Un riferimento alla storia di atrocità simili.
- Amos 5:26: "Ma voi avete portato i vostri re, l'immagine del vostro dio." Amos condanna le pratiche idolatre di Israele.
- Salmi 106:38: "E versarono il sangue innocente, il sangue dei figli e delle figlie." Un ricordo tragico delle conseguenze del sacrificio umano nella storia di Israele.
Conclusioni Tematiche
La storia del re di Moab in 2 Re 3:26 ci offre un importante spunto di riflessione su diversi temi biblici. Essi includono:
- Fede e disperazione: Come le persone possono raggiungere atti estremi quando si trovano di fronte a situazioni impossibili.
- Idolatria e sacrifico umano: Il confronto tra l'adorazione del vero Dio e pratiche idolatre che portano alla distruzione.
- Il prezzo del peccato: La tragica realtà che le scelte sbagliate portano a sofferenze profonde.
Risorse di Riferimento per l'Analisi
Per un'analisi più approfondita, ci sono diversi strumenti e risorse disponibili:
- Strumenti per la Cross-Referencing Biblica: Utilizza una concordanza biblica o una guida al ritratto biblico per esplorare ulteriormente i temi e i versetti correlati.
- Sistemi di Cross-Referencing Biblico: Studia come i versetti si collegano tra loro per ottenere una visione più globale delle tematiche.
- Metodi di studio delle cross-reference Bibliche: Scopri come utilizzare i versetti incrociati per approfondire la comprensione delle scritture.
Conclusioni Finali
In definitiva, 2 Re 3:26 non è solo una narrazione storica, ma offre una messaggio profondo sulla fede, la disperazione e le conseguenze delle scelte umane. Attraverso l'analisi incrociata e le connessioni con altri versetti biblici, possiamo ottenere una comprensione più ricca e sfumata di ciò che Dio ci insegna attraverso la Sua Parola.
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